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Cosa sono i bridge blockchain? Come inviare criptovalute tra reti diverse.

cosa sono i bridge blockchain

Cosa sono i bridge blockchain? I bridge (anche detti bridge cross-chain, ovvero “ponti tra catene”) sono protocolli che collegano network indipendenti, come Bitcoin ed Ethereum. Questi innovativi protocolli permettono di effettuare transazioni di token e di altri dati tra network separati. In questo modo blockchain che sarebbero altrimenti isolate possono iniziare a comunicare, dando vita a strutture sempre più complesse e più scalabili. L’interoperabilità resa possibile dai bridge cross-chain offre enormi vantaggi non solo per la DeFi, ma per l’intero universo crypto.

In questo articolo spieghiamo con chiarezza cosa sono i bridge cross-chain, come funzionano, e soprattutto perché sono fondamentali per il futuro della DeFi e del mondo blockchain. Scopriremo anche tutti i vantaggi e i rischi di questi innovativi protocolli, ed esploreremo alcune delle soluzioni di bridge più utilizzate.

Cosa sono i bridge blockchain, e come funzionano? Una spiegazione chiara.

Dobbiamo poter muovere gli asset digitali da una blockchain all’altra senza creare dati inutili e ulteriori intermediari. È per questo che l’interoperabilità tra blockchain è fondamentale.

Rasmus Winther Mølbjerg

Per capire cosa sono i bridge blockchain, cominciamo rispondendo a una domanda fondamentale: quale problema risolvono?

Il problema: molte blockchain, quasi tutte isolate.

Pochi anni dopo l’avvento di Bitcoin (nel 2009) il panorama crypto ha iniziato a popolarsi di nuovi progetti, come ad esempio Ethereum (lanciato nel 2015). Da allora il numero di blockchain è cresciuto esponenzialmente. Oggi esistono centinaia di blockchain differenti, ognuna con i suoi token nativi, con le sue regole, i suoi punti di forza e le sue debolezze.

Purtroppo network diversi (come ad esempio Bitcoin, Cardano, Cosmos ecc.), non possono in alcun modo comunicare tra loro. Sono universi paralleli che non si incontrano mai. Fortunatamente però, gli sviluppatori hanno trovato una soluzione a questo problema, ed è qui che entrano in gioco i bridge cross-chain.

La soluzione: interoperabilità tra blockchain con i bridge.

I bridge blockchain sono una soluzione innovativa e geniale, e permettono di fare ciò che prima sembrava impossibile. Possiamo immaginarli come dei veri e propri ponti di collegamento tra blockchain diverse. Grazie ai bridge cross-chain si possono effettuare transazioni di criptovalute tra network altrimenti incompatibili. Oltre alle criptovalute, è possibile anche inviare differenti tipi di dati, come ad esempio i dati degli oracoli, oppure interi smart contract.

Sembra una magia, ma è veramente così. Scegliendo il bridge giusto possiamo inviare i nostri BTC sulla blockchain di Ethereum (capiremo più avanti come), ed effettuare un gran numero di altre operazioni prima impensabili.

Cosa sono i bridge blockchain: tutti i vantaggi e i rischi da conoscere.

Ora che abbiamo iniziato a chiarire cosa sono i bridge, continuiamo il nostro viaggio nel mondo cross-chain. La tecnologia dei bridge offre un serie di vantaggi veramente interessanti, vediamoli insieme.

I vantaggi dei bridge cross-chain.

Il primo vantaggio offerto dai bridge è sicuramente quello di eliminare i limiti intrinseci delle blockchain. Come abbiamo spiegato, la maggior parte delle blockchain non può comunicare nativamente con altri network. Questo pone un limite veramente grande, soprattutto se si considera il numero sempre crescente di blockchain. Grazie ai bridge è possibile costruire una rete sempre più estesa di chain, abbattendo tutte le barriere.

Il secondo vantaggio è una conseguenza del primo: eliminando i limiti e permettendo l’interoperabilità di network diversi, si libera un grande potenziale prima inespresso. I punti di forza specifici di ogni blockchain possono essere sfruttati contemporaneamente, ad esempio per costruire delle DApp sempre più ottimizzate. Tutto ciò può giovare anche alla decentralizzazione, in quanto si è incentivati a distribuire l’utenza e la liquidità su più blockchain, anziché concentrarle su una sola.

Il terzo vantaggio riguarda la scalabilità. Grazie ai bridge cross-chain è possibile alleggerire il carico di quelle blockchain che tendono a congestionarsi, spostando parte dell’operatività su altre blockchain comunicanti. Un esempio in questo senso riguarda Ethereum, che in alcuni momenti ha dovuto sopportare dei picchi di utenza veramente alti, con un rallentamento dell’intero sistema e un innalzamento esorbitante dei costi.

Oltre ai vantaggi, esistono alcuni rischi che è importante conoscere e ricordare.

I rischi dei bridge cross-chain.

Il rischio più importante riguarda possibili problemi riguardanti gli smart contract. Gli smart contract sono il meccanismo alla base dei bridge: se non funzionano bene, o se vengono hackerati, i nostri fondi potrebbero essere in pericolo. Utilizziamo sempre piattaforme di cui ci fidiamo, e inviamo una piccola transazione di prova prima di trasferire fondi importanti.

Un altro punto a cui dobbiamo sempre prestare attenzione riguarda la liquidità. Prima di effettuare una transazione cross-chain dobbiamo controllare che il token di destinazione sia sufficientemente liquido (cioè che ce ne sia abbastanza in circolazione). Questo per limitare le oscillazioni di prezzo (slippage) e per permettere un’operatività ragionevole. Se ci ritroviamo con un token che non ha mercato e che nessuno vuole, sarà difficile venderlo e scambiarlo.

Attenzione anche alle fee! Solitamente i costi da pagare sono contenuti, ma in alcuni casi possono lievitare considerevolmente. Questo perché per ogni transazione cross-chain ci sono da pagare ben tre fee:

  • una fee per la transazione della blockchain di partenza
  • una fee per l’utilizzo del bridge
  • una fee per la transazione della blockchain di arrivo

Cosa sono i wrapped token? Come funziona wBTC?

Chiarito cosa sono i bridge blockchain, rimane un ultimo concetto veramente importante da spiegare: cosa sono i wrapped token, e come funzionano?

Cominciamo con un esempio classico: immaginiamo che vogliate inviare 10 BTC sulla blockchain di Ethereum, magari per fare delle operazioni in DeFi. La criptovaluta BTC può esistere solamente sulla sua blockchain nativa (Bitcoin), mentre su Ethereum troviamo, oltre agli Ether, molti altri token diversi (chiamati token ERC-20). Per spostare 10 BTC su Ethereum si utilizzano dei token dal valore equivalente chiamati wrapped token: ad esempio i wBTC. Dunque, a transazione effettuata, ritroverete 10 wBTC nel vostro wallet Ethereum.

wBTC è sicuramente il token wrappato più comune, ma ne esistono molti altri, sia per BTC che per altre criptovalute (renBTC, pETH, wMATIC ecc.)

Lock, mint e burn: come funzionano i wrapped token.

Nello specifico, questo è ciò che avviene dietro alle quinte:

La criptovaluta A, che vogliamo trasferire, viene bloccata in uno smart contract (lock) della blockchain di partenza. (Si noti che, oltre agli smart contract, a volte vengono impiegate altre soluzioni per fare il lock).

Nella blockchain di destinazione uno smart contract rilascia (mint) il token wrappato: wA. Il valore di questo token è praticamente identico a quello di partenza, in quanto può essere ri-scambiato in qualsiasi momento: basta fare il processo inverso (burn e unlock).

Ora che abbiamo delle basi teoriche più solide, possiamo finalmente esplorare alcune soluzioni di bridge cross-chain.

I bridge cross-chain: trasferire criptovalute tra blockchain diverse.

Esistono molti bridge cross-chain diversi, e ogni mese nuove soluzioni vengono sperimentate e implementate. A titolo di esempio, qui citiamo cinque bridge tra i più utilizzati.

REN

Uno dei bridge più utilizzati per inviare BTC su Ethereum è Ren. Con questo bridge cross-chain è possibile ottenere dei token renBTC (se inviamo dei Bitcoin), da utilizzare su Ethereum.

Si tratta di un bridge decentralizzato che opera su svariate chain, e rilascia vari token wrappati del tipo ren(token).

MULTICHAIN

Multichain è un bridge molto famoso, anche conosciuto con il suo vecchio nome: Anyswap.
Supporta 33 chain, 1600 token, e opera in maniera decentralizzata.

Questo bridge viene utilizzato soprattutto in ambiente EVM. Sigla che sta per “Ethereum Virtual Machine” e fa riferimento alla compatibilità con l’ecosistema Ethereum (ERC-20).

cBridge di Celer Network

Un altro bridge molto utilizzato in DeFi è quello offerto da Celer Network: cBridge.

Al momento cBridge opera principalmente con Ethereum e i rispettivi layer-2 (come ad esempio Polygon e Arbitrum). Tuttavia, in futuro verranno aggiunte anche altre blockchain.

RUBIC

Un’altra soluzione molto interessante, seppur più recente, è Rubic.

Rubic è un bridge cross-chain innovativo, in quanto offre anche la possibilità di effettuare degli swap cross-chain in un unico passaggio. Questo significa che possiamo scambiare velocemente il token A della blockchain X, con il token B della blockchain Y.

Al momento Rubic opera si 11 blockchain, con oltre 15000 token scambiabili e 60 DEX collegati.

Thorchain

Thorchain offre una soluzione innovativa al problema dell’interoperabilità tra blockchain. È ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo, ma si tratta di un progetto indubbiamente interessante.

Attraverso un network completamente decentralizzato basato su molti nodi, Thorchain permette di effettuare transazioni tra numerose blockchain diverse.

Il token di Thor Network si chiama RUNE, e costituisce gli incentivi per i nodi e per i liquidity provider.

Bridge, interoperabilità e il futuro della blockchain e della DeFi.

Ora che avete capito cosa sono i bridge, potete facilmente intuire il grande impatto che avranno (e che stanno già avendo!) sul mondo della blockchain.

Rimuovere i limiti intrinseci delle blockchain permette di spostare liquidità più agilmente e di liberare tutto il potenziale inespresso dei vari protocolli. Naturalmente, anche la DeFi sta beneficiando enormemente da questa innovazione. A proposito, se volete scoprire di più sul mondo della finanza decentralizzata, non lasciatevi sfuggire questo articolo: “Cos’è la DeFi: tutto quello che c’è da sapere sulla finanza decentralizzata.

L’interoperabilità permette anche di alleggerire il carico dalle blockchain più grandi, favorendo la decentralizzazione e aumentando la scalabilità per l’utente finale. Le DApp possono godere di un livello ancora maggiore di componibilità, sfruttando i punti di forza di ogni chain.

Per concludere, possiamo dire che questa tecnologia, sebbene ancora in fase di sviluppo, è veramente fondamentale. Il futuro della DeFi, del Web 3, della decentralizzazione e dell’universo crypto sono profondamente legati all’evoluzione dei bridge cross-chain.

In questo articolo abbiamo spiegato cosa sono i bridge blockchain, cosa sono i wrapped token, e perché questi concetti ricoprono un ruolo così importante. Questo campo è molto affascinante, e se avete letto fin qui vi siete certamente fatti un’idea delle grandi potenzialità. Ma ricordate: “always do your own research.” Fate sempre le vostre ricerche!

Questo contenuto non fornisce consulenza finanziaria o fiscale. Lo scopo di questo articolo è puramente informativo, educativo e/o di intrattenimento. I nostri contenuti non hanno la finalità di sollecitare all’acquisto e/o alla vendita di beni o servizi. Ogni riferimento a prodotti e/o servizi deve intendersi a scopo esemplificativo. Ricordiamo che la detenzione, la negoziazione e l’utilizzo di risorse finanziarie comporta sempre rischi significativi, inclusa la possibile perdita di tutte le risorse in portafoglio. Per questo, prima di effettuare qualunque operazione in questo ambito, assicurati di aver studiato e compreso a pieno quello che stai facendo e tutti i rischi connessi.

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