fbpx

Nft e alimentazione: tutti i vantaggi per il consumatore. Intervista al CEO di Dorabit.

nft e alimentazione

Intervista a Marco Lombardo, CEO di Dorabit – di Valentina Dirindin.
Blockchain, NFT e alimentazione: come il Web 3 può aiutare il consumatore, nella pratica.

Blockchain, NFT e alimentazione: come il Web 3 può aiutare il consumatore, nella pratica.

La tecnologia blockchain e gli NFT saranno sempre di più sulle nostre etichette e nei ristoranti: capiamo bene come funzionano.

Fermi tutti. Cosa c’entra il magico mondo della tecnologia futuristica con noi che parliamo come mangiamo? Blockchain, Web 3, NFTBitcoin: inutile continuare a fare ottusamente i boomer, certi termini sono entrati prepotentemente nel vocabolario anche di coloro che come noi si occupano di cibo e di ristorazione, e in futuro lo sarà ancora di più. Ad assicurarlo – e a spiegarci quali possono essere i risvolti nella filiera agroalimentare e perché tutto questo può essere una fortuna per noi consumatori – è Marco Lombardo, CEO di Dorabit, una delle prime start up italiane che si occupa di sviluppo di software blockchain.

In cosa consiste questa tecnologia?
“Sostanzialmente permette la suddivisione, la certificazione e la catalogazione dei dati in modo tale che rimangano immutabili, e dunque non si possano modificare né possano essere hackerati. In più, possono essere facilmente fruibili da tutti”.

In parole povere?
“Mentre prima avevamo un’organizzazione centralizzata in cui tutti i dati erano salvati in un unico server, con questa tecnologia si elimina il server e si crea un registro condiviso a cui tutti possono accedere per convalidare i dati, quindi quello che prima faceva il server lo fanno tanti computer in contemporanea: questi sono i computer della rete blockchain”.

E in che modo questo si può legare al cibo? Che legame c’è tra NFT e alimentazione?
“Sicuramente per intervenire sulla filiera: grazie a questa tecnologia il consumatore può davvero partire dal produttore e capire di una singola materia prima tutto il tragitto e i passaggi che ha fatto. Oggi raccontiamo la filiera a parole su un’etichetta, ma sono tanti i casi più o meno leciti in cui alcuni passaggi non vengono specificati, o vengono omessi. Invece, con questa tecnologia, basta sostituire l’etichetta con un QR code: scansionandolo ho la possibilità di accedere a tutti i dati di quel prodotto, dal suolo in cui è cresciuto fino a come è arrivato a me. Ogni attore del processo inserisce i propri dati, che non possono essere cambiati e sono di facile accesso per tutti”.

Perché un produttore dovrebbe volerlo fare?
“Per trasparenza, ovviamente. Pensiamo ai risvolti sul Made in Italy o presunto tale: quante volte compro una materia prima spacciata per italiana ma che magari è solo stata lavorata qui nell’ultima sua parte? Con questo metodo, se voglio fare la differenza sul mercato, posso finalmente avere un Made in Italy 100% certificato e consultabile dal consumatore stesso. Ma non c’è solo questo: c’è anche il fatto che nel giro di cinque o sei anni l’utilizzo della blockchain diventerà un’esigenza del consumatore, che inizierà a chiedere di gestire i suoi dati così, anche quando fa shopping online”.

Cioè?
“Oggi quando compriamo su un e-commerce dobbiamo lasciare tutta una serie di dati, che passano dal server. Invece, attraverso la tecnologia blockchain, presto si userà il web 3, ovvero si permetteranno i pagamenti direttamente tramite browser, senza nessun passaggio intermedio. In questo modo il consumatore deciderà se e quali dati dare al venditore. Va da sé che in un’epoca in cui l’attenzione alla privacy è sulla bocca di tutti questo sarà sempre più richiesto”.

Già che ci siamo, ne approfittiamo per chiarire un paio di concetti che stanno facendo capolino nel mondo della ristorazione: cosa sono gli NFT?
“Gli NFT sono dei certificati presenti su blockchain. A ogni NFT è collegato un certificato che garantisce chi è il possessore di quell’NFT. Ho letto di interessanti esperimenti nel mondo della ristorazione: sostanzialmente, chi acquista un’opera d’arte NFT, mostrando il certificato ha una serie di vantaggi, come fosse una carta VIP”.

FONTE: DISSAPORE (leggi l’articolo originale)

Questo contenuto non fornisce consulenza finanziaria o fiscale. Lo scopo di questo articolo è puramente informativo, educativo e/o di intrattenimento. I nostri contenuti non hanno la finalità di sollecitare all’acquisto e/o alla vendita di beni o servizi. Ogni riferimento a prodotti e/o servizi deve intendersi a scopo esemplificativo. Ricordiamo che la detenzione, la negoziazione e l’utilizzo di risorse finanziarie comporta sempre rischi significativi, inclusa la possibile perdita di tutte le risorse in portafoglio. Per questo, prima di effettuare qualunque operazione in questo ambito, assicurati di aver studiato e compreso a pieno quello che stai facendo e tutti i rischi connessi.

Total
0
Shares
Previous Post
cos'è il green mining

Cos’è il green mining? Bitcoin, energie rinnovabili e criptovalute sostenibili.

Next Post
brasile regolamenta le criptovalute

Verso l’adozione di massa: anche il Brasile regolamenta le criptovalute?

Related Posts